Pico
L’isola grigia
Gli estesi campi di lava che caratterizzano l’isola, e che le popolazioni locali chiamano “lajidos” o “terras de biscoito”, a seconda del loro grado di appiattimento o di irregolarità, sono la spiegazione del colore grigio che normalmente si associa all’isola. E anche i recinti delle vigne, le piramidi di pietra nei campi (chiamate maroiços), i muri lungo i sentieri, le scorciatoie e le suddivisioni dei terreni ci riportano a questa tonalità, sempre inframezzata dal verde della vegetazione.
L’immenso cono vulcanico della Montagna di Pico si erge maestoso, penetrando il celeste o l’azzurro del cielo o nascondendosi dietro un manto protettivo di nuvole. Ad oriente di questo colossale vulcano, l’isola si stiracchia in una lunga catena montuosa, con esuberanti macchie di vegetazione endemica e pascoli verdeggianti, da dove spuntano circa duecento piccoli coni di scorie basaltiche e una ventina di laghi. Questi, insieme ad altre masse d’acqua, tra cui stagni e torbiere più o meno allagate, servono da rifugio ad uccelli residenti e a migratori esotici come l’airone.
Paesaggi vulcanici
Imponente, maestoso, magnifico: questi sono alcuni degli aggettivi che normalmente qualificano il vulcano di Pico, grazie ai suoi 2350 metri di altezza, ai suoi 19 chilometri di diametro medio a livello del mare e alla sua figura snella. Il terzo maggior vulcano atlantico si impone sul paesaggio dell’isola, attraendo irresistibilmente lo sguardo da quasi tutti gli angoli di Pico, e da molti altri luoghi delle isole vicine. Dal suo cratere principale si innalza un cono chiamato Piquinho, in cima al quale alcune fumarole permanenti si incaricano di ricordarci la sua natura vulcanica. A circa 1250 metri di altitudine, dove si inizia la salita a piediverso la cima, lo sguardo già può abbracciare gran parte dell’isola, così come le vicine isole di Faial e São Jorge. La salita fino alla cima è accompagnata da massicce dosi di stanchezza e di soddisfazione, sia per l’impresa straordinaria sia per il panorama, unico e fantastico. In giornate limpide si può vincere un premio addizionale, riuscendo a vedere anche le isole di Graciosa e Terceira.
La parte orientale dell’isola è dominata dall’altopiano detto Planalto da Achada, che si estende su una catena montuosa lunga circa 30 km, tra la Lagoa do Capitão e la Ponta da Ilha. I suoi circa 200 coni vulcanici e le aree adiacenti ospitano torbiere, stagni e laghi, come quelli di Grotões, Rosada, Paul, Landroal, Caiado, Peixinho e Negra. Quest’area è una delle più importanti delle Azzorre in termini di vegetazione endemica, rappresentata da specie come il Juniperus brevifolia, la Calluna vulgaris, la Frangula azorica o la Daphne gnidium, organizzate in grandi e dense macchie.
Sono però i campi di lava basaltica l’immagine caratteristica dell’isola, l’archivio vivente di innumerevoli vestigia dell’attività vulcanica che ha fatto nascere l’isola e che ricordano quelle di altre isole vulcaniche esotiche, le Hawai. In alcuni casi questi campi di lava sono associati ad eruzioni testimoniate dalle popolazioni che, timorose, diedero il nome di mistérios (misteri) a questi terreni rocciosi ed incolti nati dal fuoco della Terra: e così nacquero il Mistério da Praínha (nel XVI secolo) e i ‘misteri’ di Santa Luzia, São João e Silveira, nel XVIII secolo.
Il litorale
Il grigio scuro del basalto, l’azzurro cristallino del mare e il bianco latteo della schiuma delle onde formano la trilogia cromatica del litorale dell’isola di Pico. Senza spiagge, ma con incantevoli calette e insenature, l’isola dispone di varie zone balneari, frequentemente ricavate da punti frastagliati della costa, in modo da offrire uno scenario naturale davvero unico. Ma anche le altissime falesie caratterizzano certi tratti del litorale, rivalizzando con quelle di São Jorge quanto ad imponenza e maestosità: il belvedere detto Miradouro da Terra Alta offre appunto questa veduta.
Archi, grotte litorali e banchi di roccia dura si susseguono lungo la costa, dando spazio, qua e là, ai vigneti e alle tipiche cantine. In molti luoghi dell’isola (come a Ribeiras, a Lajes do Pico o a Ponta do Mistério), estese fajãs laviche testimoniano eloquentemente la costante lotta tra la forza creatrice dei vulcani e l’azione distruttrice del mare.
Pico: la seconda isola delle Azzorre per grandezza, ha un’area di 444,9 km2 e una forma allungata, dati i suoi 46,2 chilometri di lunghezza e i suoi 15,8 chilometri di massima larghezza. Dominata dal vulcano della Montagna di Pico in tutta la sua metà occidentale, l’isola dista solo 6 km dalla vicina isola di Faial, ed è popolata da 14 148 abitanti (dati del 2011). È l’isola più meridionale del Gruppo Centrale dell’Arcipelago delle Azzorre ed uno dei vertici del cosidetto “Triangolo”. Il suo punto più elevato, a 2350 metri di altitudine, è anche il punto più alto di tutto il Portogallo, e coincide con il Piquinho, sulla montagna, a 38°28’07’’ di latitudine nord e 28°23’58’’ de longitudine ovest.